Ci sono prodotti che consumiamo ancora oggi, nonostante la loro origine si perda nei meandri della Storia dell’uomo. Ne sono degli esempi i prodotti che derivano dalla lavorazione di materie prime che inizialmente venivano raccolte allo stato selvatico, ma che pian piano sono state addomesticate e coltivate. Questo vale per il pane, oppure per la birra. O il vino, una bevanda alcolica tipica del bacino mediterraneo, ma ormai estesa a livello mondiale.
Bag in box, cos’è e com’è nata
Col passare dei millenni, il vino ha conosciuto diverse forme di stoccaggio, adattate ai metodi di trasporto e conservazione di ogni epoca. Otri di pelle, anfore in terracotta, botti di legno, bottiglie e damigiane realizzate in vetro. Oggi le tecnologie moderne permettono di utilizzare materiali differenti, andando incontro alle necessità del produttore, del distributore e del consumatore finale. A monte, risponde al bisogno di riporre gli imballaggi, sia vuoti prima del riempimento con il vino, sia pieni e pronti alla vendita, in magazzini in cui lo spazio deve essere ben organizzato.
Da diversi anni è disponibile sul mercato la bag in box, una tecnologia nata negli Stati Uniti d’America. È opera di un farmacista che, però, cercava una soluzione pratica per il trasporto e la conservazione dell’acido per le batterie. La sua invenzione fu una vera e propria rivoluzione nel mondo del packaging, arrivando anche all’ambito alimentare. Si tratta di una borsa realizzata con un materiale costituito da più livelli di plastiche e alluminio. Solitamente questa è dotata di un rubinetto, che può fuoriuscire dalla scatola di cartone che contiene la sacca ed essere utilizzato per versare il vino rosso in bag in box direttamente nei bicchieri o in una caraffa.
Pro e contro delle bag in box
Oggi le tecnologie moderne permettono di utilizzare materiali differenti, andando incontro alle necessità del produttore, del distributore e del consumatore finale. Oltre ad essere una pratica soluzione per lo stoccaggio, la bag in box si rivela un contenitore a tenuta stagna. Questo permette al vino di mantenersi isolato dalla luce e dal calore, assicurandone la conservazione ottimale. Anche la capacità di questo tipo di imballaggio, solitamente di 5 litri, rappresenta un vantaggio dal punto di vista economico, oltre che per quanto riguarda lo spazio occupato. I materiali che lo compongono possono essere più economici rispetto alle bottiglie di vetro necessarie per la stessa quantità di vino.