Il sogno di tutti gli amanti della frutta è solo uno: trovare una varietà che non presenti gli odiatissimi semi!
Quando vuoi fare una merenda veloce e salutare, la frutta è la scelta più indicata da qualsiasi dottore: l’apporto nutrizionale è bilanciato, è facilmente digeribile e il quantitativo calorico molto basso.
Molto spesso però, specialmente se si è fuori casa, può risultare difficile mangiarla in serenità: come faccio a sputare i semi in maniera elegante? Dove li butto?
Fortunatamente negli ultimi decenni il mercato agroalimentare ha arricchito la sua offerta con varianti di frutta senza semi. Cocomeri, limoni, meloni e uva sono tra le più richieste.
In particolare l’uva senza semi è la più versatile, utilizzabile non solo da mangiare come spuntino ma anche in cucina.
Dove trovare l’uva apirene
Potresti rimanere sorpreso dalla scoperta dell’uva senza semi: infatti non sempre è facile reperire questo tipo di acini nei grandi supermercati. E’ più consueto trovarla in vendita nei vigneti con produzioni proprie oppure in frutterie di livello dove acquistare frutta di ottima qualità.
Ma come si chiama l’uva senza semi? Si possono utilizzare due nomi per questa varietà che sono adattabili a due macro categorie comuni a molti tipi di frutta: apirene, ossia frutta priva di semi, oppure partenocarpiche, cioè non provenienti da fecondazione degli ovuli contenuti nell’ovario.
Per comprendere questi termini bisogna sapere come nasce l’uva senza semi.
E’ bene precisare che la maggior parte di varietà di uva senza semi non proviene da organismi geneticamente modificati, è piuttosto il risultato di incroci tra varietà differenti.
Già a partire dalle metà del ‘900 si scoprì che mescolando tipi uva da tavola e tipi di uva da vino prive o con pochi semi ,era possibile ottenere uva senza semi. Negli anni la selezione delle varianti si è perfezionata, raggiungendo altimissimi livelli di gusto come nel caso dell’uva Sultanina, famosa in tutto il mondo.
Uva senza semi: tipi e proprietà
A livello nutrizionale, l’uva senza semi si equivale all’uva classica sia per quanto riguarda l’apporto energetico che per le proprietà. Sono entrambe ricche di potassio, ferro, fosforo e alcune vitamine importanti per il corretto funzionamento dell’organismo.
Si distinguono però numerosi tipi di uva senza semi, che possiamo dividere in base all’utilizzo.
Ad esempio per il consumo da tavola sono disponibili due varietà: a bacca bianca o bacca rossa.
Tra i tipi a bacca bianca, le più conosciute sono la Sublima, la Centennial e la Sultanina, conosciuta anche come “uva passa” e particolarmente diffusa nel nostro territorio.
Gli acini di tutte e tre sono di dimensioni ridotte ma la polpa molto succosa.
Per quanto riguarda i tipi a bacca rossa le più famose sono la Crimson, la Autumn Royal e la Perlon, che a differenza della bianca presentano acini più grandi e tondeggianti.
Essendo priva di semi, quest’uva è ottima per la preparazione di marmellate, confetture e dolci perchè riduce nettamente i tempi di pulizia e preparazione.
E in più è facile e gustosa da mangiare come spuntino!